Lexroom #5 - Sbloccare il valore dei dati: il Data Act dell’UE
Il Data Act emanato dall’Unione Europea: scopriamo insieme obiettivo e dubbi che emergono dall’applicazione di questo regolamento.
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🤝L’ospite della Lexroom: Stefano Leucci - Head of Data Governance & Protection presso Mobilisights, l’unità data-as–a-service del gruppo Stellantis e anche fellow del Centro Nexa per Internet e Società del Politecnico di Torino.
Ringraziamo fortemente Stefano Leucci per aver portato luce sull’interpretazione di un regolamento così recente e complesso in cui la Commissione Europea ha riconosciuto la necessità della qualità - piuttosto che la quantità - dei dati per costruire una buona AI, decidendo di intervenire per liberare ulteriormente i dati generati dai dispositivi connessi, detenuti dai loro gestori.
💡Oggi parliamo del Reg. 2023/2854 (Data Act) emanato dall’Unione Europea e che entrerà in vigore ad agosto 2025: vediamo valore e obiettivo.
Si tratta di un regolamento complesso che – tra le varie previsioni - facilita lo scambio di dati sia tra aziende (business to business), sia tra aziende e governi (business to government).L'obiettivo è permettere la portabilità dei dati personali e non personali, obbligando i cosiddetti “data holder” a trasferire i dati prodotti dall’utilizzo dei dispositivi connessi a terze parti, per consentire a queste di fornire servizi basati su tali dati. I prodotti connessi dovranno quindi essere progettati e fabbricati in modo tale che i dati del prodotto e i dati del servizio correlati siano sempre facilmente e in modo sicuro accessibili all'utente, gratuitamente, in un formato completo, strutturato, di uso comune e leggibile da una macchina.
❌Dubbi nell’applicazione del Data Act: alcuni dati NON sono inclusi.
Quali dati sono da considerarsi nel perimetro del Data Act? Il regolamento infatti considera i dati come la digitalizzazione delle azioni e degli eventi degli utenti. La definizione include dati registrati intenzionalmente o dati che derivano indirettamente dall'azione dell'utente. Tuttavia, i dati inclusi nel Data Act sono solo alcuni. Sono inclusi i dati che non sono sostanzialmente modificati (dati grezzi, dati di origine, dati primari) e i dati pre-elaborati allo scopo di renderli comprensibili e utilizzabili prima dell'elaborazione e dell'analisi successive. Invece, non sono inclusi nel Data Act le informazioni dedotte o derivate, ovvero quelle che sono il risultato di investimenti aggiuntivi per assegnare valori o intuizioni ai dati. In particolare, i dati generati tramite algoritmi complessi proprietari non rientrerebbero nell'ambito di applicazione di questa regolamentazione. Ma allora sorge una domanda: quale algoritmo non è complesso? E quale non è proprietario?
💰Come calcolare la compensazione per lo scambio di questi dati?
Nel trasferimento business to business è prevista una compensazione, che dev’essere ragionevole in riferimento ai costi sostenuti per rendere i dati disponibili. Questi costi possono essere tecnici, come quelli necessari per la riproduzione dei dati, la diffusione tramite mezzi elettronici e l'archiviazione, ma non per la raccolta o la produzione dei dati. Tali costi tecnici possono anche includere i costi per l'elaborazione necessaria per rendere i dati disponibili, inclusi i costi associati alla formattazione dei dati. I costi relativi alla disponibilità dei dati possono anche includere i costi per facilitare richieste concrete di condivisione dei dati. Potrebbero anche includere un margine che potrebbe variare a seconda di fattori legati ai dati stessi, come il volume, il formato o la natura dei dati. Potrebbero considerare i costi per la raccolta dei dati. Insomma, non è chiaro come calcolare questi costi e rimane piuttosto vago il concetto di ragionevolezza nel determinare la compensazione.
🎬Una tua finale conclusione sul Data Act
E’ chiaro che anche il Data Act avrà bisogno che il mercato recepisca e digerisca le sue previsioni per capire come implementarle correttamente nei rapporti contrattuali. Quel che è certo è che l’AI potrà avvalersi di un “enabler” in più per raccogliere dati utili e di qualità per training e testing.
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